FONTANAROSA: MUSEO A CIELO APERTO TRA CULTURA, RELIGIONE E LEGGENDE

A cura di Pasquale Pasquariello, Simona Buongiardino, Alessandro Buongiardino e Nicholas Beatrice

Come testimoniano il gran numero di chiese, Fontanarosa è un paese che affonda le proprie radici nella religione. Andremo dunque a conoscere a fondo i luoghi più suggestivi del nostro paese attraverso un percorso artistico e storico delle chiese di Fontanarosa che svelerà tradizioni e leggende legate a questi incantevoli luoghi.  Le chiese che oggi è possibile visitare sono solo cinque, questo perché molte sono state abbattute o sono crollate. Partiamo dalla più recente che è quella di San Nicola Maggiore che si trova difronte la piazza principale del Paese, ovvero Piazza Cristo Re.

Costruita nel quindicesimo secolo ha subito negli anni diversi lavori di modifica. Nel 1951 l’arciprete Don Davide D’Italia la trasforma in modo radicale, fa rivestire la facciata, (che originariamente era in pietra), e fa sistemare le tre statue che sono lì ancora oggi (la statua raffigurante San Giovanni apostolo è stata sostituita perché cadde durante il terremoto dell’ottanta). Apre tre ingressi, uno per ogni navata, e commissiona la costruzione della cupola sull’altare maggiore per dare più luce.

Allontanandosi di qualche metro dalla pizza salta subito all’occhio quello che è ormai divenuto un simbolo del paese: il campanile. Questa struttura, per stile e forma, ricorda un po’ un altro grande simbolo della tradizione fontanarosana, e cioè il Carro. La prima parte è stata costruita intono al 1700 da artigiani locali, la parte superiore, cioè la torre campanaria, è sicuramente opera di un esperto.

Ora le campane funzionano elettricamente, ma fino agli anni ottanta il parroco reclutava giovani ragazzini per farle suonare in maniera manuale.

Nell’area accanto alla torre è sistemato il Calvario, cioè dei pannelli di maioliche raffiguranti tutti gli episodi più significativi della Passione di Cristo.

Proprio difronte al Calvario vi è quello che un tempo era l’ingresso principale della Basilica di Maria S.S. della Misericordia che oggi è divenuto l’ingresso laterale.

foto : @paesaggiirpini

Proprio difronte al Calvario vi è quello che un tempo era l’ingresso principale della Basilica di Maria S.S. della Misericordia che oggi è divenuto l’ingresso laterale.

Le prime notizie riguardanti una chiesa dedicata alla Vergine Maria in Fontanarosa risalgono al 1300, redatte dai collettori pontifici che ogni chiesa versava quale gabella alla Santa Sede. Non è certo però se l’annotazione facesse riferimento alla chiesa di Santa Maria a corte all’interno del castello, o a Santa Maria della Misericordia. La chiesa dedicata alla Madre della Misericordia è stata ampliata nelle forme attuali, con molta probabilità dopo la peste del 1525-1527. Il portale della ex facciata datato 1596 indica l’anno dell’ultimazione dei lavori di ampliamento. Lavori che poi continuano nei secoli successivi anche all’interno, e nel 1726 viene realizzato l’altare maggiore in pietra di Fontanarosa e marmo alabastrino proveniente dalle cave di Gesualdo, ad opera del maestro napoletano Giuseppe Ragozzino.

L’altare custodisce la statua della Madonna con il Bambino, conosciuta come Madonna della Misericordia. Questa statua, che costituisce il punto di riferimento per la fede e la devozione della popolazione fontanarosana, è stata realizzata in stucco e risale al 1456.

Secondo una leggenda la costruzione della chiesa si deve proprio al ritrovamento della statua che oggi è collocata sull’altare maggiore, da parte di una pastorella. Secondo questa leggenda, la statua venne ritrovata su un albero di sambuco, accanto ad un pozzo. Il pozzo esiste ancora e addirittura in tempi addietro, la sua acqua era ritenuta miracolosa. L’accesso a questo luogo è collocato sul retro della Basilica ma oggi chiuso al pubblico

Adiacente all’entrata principale della Basilica vi è l’ingresso dell’oratorio del SS Rosario e di S. Antonio. È il luogo di preghiera di una confraternita nata nel 1631. Gli oratori a Fontanarosa ne sono ancora due, l’altro è quello dell’Annunziata e San Giovanni che nasce nel 1706. Di più recente costruzione è la confraternita dell’Immacolata che al suo interno custodisce un organo settecentesco di grande valore storico. L’organo della confraternita è stato costruito nel 1771 dall’organaro della Regia Cappella di sua Maestà di Napoli, Domenico Antonio Rossi. Il luogo di culto a cui era destinato questo strumento è a noi sconosciuto ancora oggi. Certamente non è stato commissionato dalla chiesa dell’Immacolata di Fontanarosa. Probabilmente è stato acquistato qualche secolo dopo la sua costruzione, ed è stato trasportato nella chiesa intorno la seconda metà dell’Ottocento. 

Risalendo la strada accanto la chiesa dell’Immacolata, si arriva nel rione S. Lucia. Qui vi è un’altra antica ed importante cappella, dedicata in particolar modo alle anime dei defunti che percorrono la via fino al cimitero, che si trova poco distante, come recita l’iscrizione sull’architrave: PONE MISER FASTUM DUM CONSPICIS OSSA PARENTIUM E SI MORS NUNC ILLUSERAS TIBI DURA MANET (abbandona o infelice la superbia mentre guardi le ossa dei tuoi genitori e se la morte ora ti ha illuso rimane dura).

Oltre le chiese, girando per il paese è possibile imbattersi in numerose cappelline, croci ed edicole, che vantano un grande valore artistico. Come la croce che oggi si trova in via Pastene, e che presto verrà ricollocata al suo posto originale, e cioè nella pizza principale. Questo monumento risale al 1621. I rilievi alla base raffigurano scene della Passione di Gesù: Gesù in orazione nell’orto degli ulivi, la flagellazione alla colonna, la coronazione di spine ed in fine Gesù che cade sotto la croce.

E questa è solo una parte dei tesori che Fontanarosa contiene, un museo a cielo aperto messo a disposizione di chiunque abbia voglia di cercare le proprie radici nella storia, o di chi è solo curioso di immergersi in questo patrimonio storico e artistico alla portata di tutti.

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